mercoledì 3 dicembre 2014

LE RAPPRESENTAZIONI DEL VINO ATTRAVERSO LE GENERAZIONI

Nessuna altra categoria merceologica è stata in grado di sviluppare una propria poetica altrettanto raffinata, complessa e dettagliata come quella della produzione del vino. L’enologia si trasforma così in enosofia. È importante però che gli imprenditori, i comunicatori del vino, chi si occupa di vendite al dettaglio non cadano nella trappola della componente retorica del ricco repertorio di favole che hanno contribuito a creare e sviluppare alcune riflessioni anticonformiste circa la possibilità di adattare il vino ai gusti dei consumatori, soprattutto quelli di domani. È quindi necessaria una rivisitazione che appare iconoclasta, nei modi con i quali si comunica oggi il vino. Anche se il vino affonda le sue radici nella cultura dei Paesi del Mediterraneo, è impensabile che nel giro di qualche decennio i suoi popoli si siano trasformati da contadini malnutriti in raffinati intenditori. Per secoli si è bevuto vino di bassa qualità. Fino agli anni ‘60-’70 si trattava di vino auto-prodotto, acquistato generalmente sfuso. Con il distacco della società italiana dai suoi retaggi contadini, il consumo del vino, ha subito l’effetto di altri prodotti elitari: le masse hanno iniziato a copiare le abitudini dei ceti privilegiati, a rivendicare una propria cultura e soprattutto a parlare... 


L’abitudine a bere bevande alcoliche non si acquisisce spontaneamente, ma si realizza per imitazione dello stile della famiglia e dei gruppi sociali di appartenenza. Oggi i giovani bevono raramente vino a casa e frequentano luoghi di aggregazione dove il vino ha spazio quasi nullo. Dove impareranno allora quel vocabolario di sensazioni gustative che è negli enunciati degli opinion leader? Sono i luoghi di produzione, i territori e le cantine accoglienti, che riescono sempre più a dare la carica suggestiva del prodotto all'immaginario dell’enonauta, ma si tratta di una iniziazione riservata a pochi. Il destino del vino, che piaccia o no, è nelle mani dei grandi retailers che stanno operando sul vino un sostanziale sovra investimento, rappresentato da un buon prezzo, da un assortimento il più ampio possibile ed un'ambientazione suggestiva dell’“enoteca”. Ci si augura, allora, che in questo periodo di crisi, come era avvenuto all'epoca dello scandalo del metanolo, possa esserci un rinnovamento capace di trasformare le minacce in opportunità.

Fonte: Tre Bicchieri Gambero Rosso (articolo a firma del prof. Attilio Scienza)



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