giovedì 31 luglio 2014

RASSEGNA STAMPA: I VINI MOLISANI PREMIATI NELLA GUIDA VINI BUONI D'ITALIA 2015

Onav Molise: " Ancora un risultato di risalto per le cantine molisane"


Questa volta  a portare in alto il nome del Molise vitivinicolo sono la Cantina Cianfagna di Acquaviva Collecroce e la Cantina  Terre Sacre di Montenero di Bisaccia.
Le due Aziende Molisane si sono conquistate la Corona nella guida dei Vini Buoni d’Italia, entrambe con un vino che nasce dal nostro autoctono d’eccellenza la Tintilia.
Dunque corona al  Sator 2010 Tintilia DOC del Molise dell’Azienda Cianfagna e alla Tintilia del Molise DOC 2011 di Terre Sacre.
A testimonianza  della crescita della qualità e della popolarità dei nostri vini,  produzioni di eccellenza, che sempre più  caratterizzano realtà di modeste dimensioni come la nostra.   
La Delegazione ONAV Molise, per mezzo del suo Delegato Dott.ssa Carolina Iorio, con una punta di orgoglio si complimenta con i vincitori: "Il risultato è frutto di un lavoro appassionato, serio, costante fatto dai nostri produttori che trova riscontro anche da parte del gota  delle guide enologiche.  
Come Onav siamo, poi, particolarmente felici perché da tempo andiamo sostenendo la necessità di un'azione sinergica tra tutti gli attori che lavorano nei campi, in cantina e nell'opera di conoscenza e proselitismo.
Anche in Molise il lavoro di squadra si dimostra foriero di positivi risultati , e ci proietta con i nostri prodotti sui mercati di tutto il mondo. Tutto ciò assume quest’anno alle soglie dell importante appuntamento di Expò 2015 un significato ben più importante. 
La nostra organizzazione è pronta a scommettere sul futuro del vino molisano". 

La delegazione Onav



I vini premiati


Tre le  “Tintilia” nella Guida Vinibuoni d’Italia 2015 del Touting club 


Sono state decise a Buttrio (Udine) le Corone e le medaglie Golden Star che ogni anno il Touring club assegna ai vini di eccellenza e riporta nella sua prestigiosa Guida “Vinibuoni d’Italia”. Per il Molise due Corone e una medaglia Golden star al vino Doc “Tintilia del Molise” dell’omonima varietà autoctona.
Le due  Tintilia insignite di Corona sono: 

1. la “Sator”, una riserva del 2010 dell’azienda di Vincenzo Cianfagna in Acquaviva Collecroci, uno dei tre paesi che, insieme con Montemitro e San Felice del Molise, fanno pensare alle origini croate; 

2. la Tintilia 2011 dell’Azienda Terresacre nel territorio Montebello di Montenero di Bisaccia, anch’essa come Cianfagna, nonostante la giovane età, non nuova a riconoscimenti prestigiosi come la corona di Vinibuoi d’italia.

Due, dicevo, dei 640 vini finalisti e dei 418 vini incoronati in rappresentanza di tutte le regioni italiane, ottenuti da conosciuti ed affermati vitigni autoctoni italiani, un immenso patrimonio ampelografico del nostro Paese. Il terzo vino molisano, sempre Tintilia, premiato con la Golden Star,  è stato  il “Macchiarossa” 2010 della Cantina di  Claudio Cipressi
Tre riconoscimenti a testimoniare vini eleganti espressioni di varietà e dei territori di origine, ma anche l’orgoglio e l’impegno di questi giovani produttori molisani. Le congratulazioni meritate per i tre produttori di Tintilia che hanno onorato il Molise e la sua vitivinicoltura, piccola sì ma di qualità, con la Tintilia grande testimone.

pasqualedilena@gmail.com



martedì 29 luglio 2014

VINO TRA MITO E MODERNITA'

Invocare la tradizione per alcuni vini frutto dell’innovazione tecnologica, come i rosè o gli spumanti in autoclave, vuol dire rinunciare a comunicare uno dei valori più pregnanti di questi vini, rappresentato, appunto, dalla modernità. Questi vini devono allora rinunciare alla storia per farsi con conoscere? Si può utilizzare a questo proposito la dualità ctoniano/epictoniano. Khtohon significa “terra” in greco, termine che si ritrova nella parola autoctono, che vuol dire “originario di quella terra”. Nella mitologia greca si distinguono divinità ctoniane (Gaia, Ade, Demeter...) dalle epictoniane (creatrici della terra) come Urano, Zeus, Atena. Quale è il loro rapporto con il vino? Non ci sono dubbi che il vino è ctoniano, con le radici profonde ed è conservato nella terra, nelle profondità delle cantine e nelle anfore di terracotta. I greci antichi versavano a terra le prime gocce di vino nel rituale della libagione del simposio, per placare le divinità ctoniane. Uno spumante, come il Prosecco ad esempio, ha caratteristiche epictoniane, non invecchia in cantina, è esposto alla luce, è il vino delle feste all’aperto, testimonia la bellezza dei paesaggi. È certamente più adatto alle pratiche socio-culturali moderne.
 
Le Baccanti, tragedia omaggio al culto di Dioniso (dal web)
 
Vi è anche un’altra dualità, quella dionisiaco/apollinea, riportata da Nietzsche. Dionisio è il dio del vino, dell’eccesso, che beve vino puro (per questo chiamato acratophoro), in quanto non versa il vino nel cratere per la diluizione con l’acqua, come era la prassi simposiaca. Identifica il vino carnoso, forte, strutturato. All’opposto c'è il vino della temperanza, dell’elevazione spirituale, del banchetto greco che non era una riunione di ubriachi, ma momento di discussione e narrazione. Quale è, allora, il personaggio da invocare? Senza alcun dubbio Apollo, Phebus, dispensatore di luce, che rappresenta il piacere del bere come momento per lo spirito non solo della carne, non dell’ebbrezza. Vini come Prosecco o Soave che richiamano luce, cordialità, giovinezza, sono più vicini ad Apollo che a Dionisio.
 
Fonte: Tre Bicchieri Gambero Rosso (articolo a firma del prof. Attilio Scienza)
 
 
 

mercoledì 23 luglio 2014

TRENTA NUOVI ASSAGGIATORI PER ONAV MOLISE

Si è svolta sabato 19 luglio 2014 a Campobasso l’Assemblea regionale dell’Onav (Organizzazione nazionale  assaggiatori vino) Molise in vista di quella nazionale che si terrà ad Asti il 22 novembre per il rinnovo delle cariche. A rappresentare la delegazione molisana sarà Carla Iorio che ha raccolto il voto unanime dei soci al termine del dibattito assembleare alla presenza del pro-presidente nazionale, Vito Intini. E’ stato proprio quest’ultimo, nel suo intervento, a sottolineare la crescita qualitativa e professionale della delegazione molisana nei suoi quattro anni di vita. Nel corso dell’assemblea sono stati consegnati anche gli attestati ai nuovi 30 soci che hanno frequentato gli ultimi due corsi professionali per assaggiatori di vino. Per la cronaca questi i nominativi dei nuovi assaggiatori: Pulsone Antonio, Simone Daniela, Sorella Lucia, Bonfanti Daniela, Savino Michele, Caravaggio Francesco, Vitullo Domenico, Valente Roberto, Fisco Elena, Manco Eduardo, Francischelli Agostino, Leccese Emilio, Patavino Antonella, D’Angelo Massimiliano, Di Marzo Michele, Di Domenico Carmine, Ricchetti Giulio, Padulo Paolo, Trivisonno Giuseppe, Ferri Fabrizio, Peluso Maica, Petitto Claudio, Petriella Nando, Pizzuto Salvatore, Lucarelli Carla, Carosella Maurizio, Di Mascio Flaviano, Di Memmo Domenico, Di Pietro Ernesto, Tedino Mauro.
 
La Segreteria Onav Molise - Comunicato stampa
 
Un momento dell'assemblea regionale Onav
 
 
 

venerdì 18 luglio 2014

TERRE DEL GUSTO: ECCELLENZE ENOGASTROMICHE DI MOLISE, ABRUZZO E CROAZIA

ROCCAVIVARA L’associazione culturale Go-Touring in collaborazione con la regione Molise, la regione Abruzzo, le 6 province, Coldiretti, Confagricoltura, Lag Croazia, Ambasciata Croata a Roma, Università degli studi del Molise, Aspi, Borghi Autentici Italiani, comune di Roccavivara, comune di San Felice del Molise, comune di Acquaviva Collecroce e comune di Montemitro presentano “Terre del Gusto Eccellenze tipiche enogastronomiche Molise, Abruzzo e Croazia ” il 6, 7 e 8 Settembre 2014 nella straordinaria e bellissima location di Canneto comune di Roccavivara (CB). Per ogni tradizione che si rispetti, non può mancare l’esaltazione dei sapori della tavola, degustando l’eccellenze tipiche del territorio occasione di incontro per la valorizzazione e la promozione di arte, cultura, storia e tradizioni delle due regioni. Un ricco programma di tre giorni in cui saranno protagoniste le aziende dei nostri territori con l’obiettivo di favorire l’approccio delle piccole e medie imprese locali verso i mercati esteri più interessati alle eccellenze agro-alimentari, culturali e turistiche dell’Abruzzo e del Molise. Saranno, inoltre, realizzati laboratori didattici e del gusto, visite guidate al sito archeologico e al complesso religioso, workshop tavola rotonda che vedrà coinvolti imprenditori e istituzioni a confronto, una vera fattoria con tutti gli animali che i nostri bambini non sono più abituati a vedere …. e forse nemmeno i grandi, e tanto altro.

Se sei un artigiano, un piccolo imprenditore, un produttore di prodotti biologici, oppure un artista che vuole esporre le proprie opere questa è un’opportunità da non perdere, la manifestazione che avrà più di 10.000 visitatori e anche stand stranieri (croati) con la partecipazione di politici e personaggi dello spettacolo. Telefona al responsabile marketing al numero 3294820818 o invia una e-mail a terredelgusto@virgilio.it, non esitare a chiamare per qualsiasi informazione.

Comunicato Stampa

Locandina dell'evento


martedì 15 luglio 2014

UN MOLISE EXTRA-ORDINARIO, CHIUSURA CORSO

Consegna attestati di frequenza e cena con abbinamento oli, ultimo atto di un "Molise Extra-Ordinario"



Fonte: Primo Piano Molise del 14 giugno 2014

Gli oli utilizzati negli abbinamenti con i piatti

Da sinistra, Alessandro Patuto (Coop Olearia Larinese), Sebastiano Di Maria, Bruno Mottillo, Pasquale Di Lena (Casa del Vento - Olio di Flora), Andrea Albino (Soc. Agr. Fonte Santa Maria) e Antonella Pietropaolo (Masseria Casolani)
Sebastiano Di Maria e Maurizio Corbo


Scuola del gusto
scuoladelgustolarino@gmail.com


lunedì 14 luglio 2014

LO SPAZIO SOCIO-CULTURALE DEL VINO

Il vino è il risultato di apporti di vitigni e tecniche enologiche dalle origini lontane, che solo con il procedere della tradizione hanno trovato una sintesi perfetta: una fusion che bene appaga i desideri di eclettismo e di sincretismo del consumatore moderno. Eclettico perché si muove con disinvoltura combinando stili diversi, sincretico perché li fonde in modo armonico. Il mondo cambia, la società si trasforma ed il vino non si sottrae a quei fenomeni, anzi per i suoi connotati relazionali viene investito più di altri settori economici da queste trasformazioni dei modi di vita dove si è passati da un atteggiamento razionale e rivolto al futuro, ad un mondo sociale dove sono più importanti le sensazioni brevi e più intense. Siamo passati da un consumatore che fondava le sue scelte sulle pulsioni dell’ego per differenziarsi dagli altri, ad un consumatore guidato da fenomeni di emulazione. Quello che i sociologi chiamano uno spazio “socio culturale”, dove l’esperienza di ciascuno contribuisce alla costruzione di una dimensione virtuale, ma che ha i connotati di una carta topografica dove sono indicati i luoghi (della mente), le traiettorie (i percorsi ideali), le destinazioni (il piacere). Forse l’ascensione verso la vetta di una montagna rappresenta meglio questo itinerario. 

Il Bacco di Caravaggio

Alla base si trovano i vini che non trasmettono i valori che il consumatore cerca, andando verso la sommità, ci saranno i vini con un alto valore culturale. In questo gradiente di valorizzazione si possono distinguere tre fasi: dai vini senza origine ai vini con l’origine, si percepisce un guadagno di identità spaziale; dai vini comuni ai vini rari, un guadagno di singolarità spaziale; dai terroir poco noti a quelli più noti, un guadagno di qualità spaziale. Nell'ascesa verso la vetta si trova anche l'identità storica di quel vino. Come nell'esperienza kantiana, la nostra carta (topografica) mentale si identifica quindi nelle variabili temporali e spaziali che ci consentono di declinare la qualità attraverso tre sfumature: l'anzianità (la qualità immanente dell’età), l’autenticità (la qualità certificata dalla tradizione) e la stabilità (la qualità acquisita per la durata).

Fonte: Tre Bicchieri Gambero Rosso (articolo a firma del prof. Attilio Scienza)


martedì 8 luglio 2014

SECONDO ITINERARIO DEL GUSTO NELLA TERRA DEI PENTRI TRA ARCHEOLOGIA, PAESAGGIO E CAVALLO PENTRO

Dopo una prima parte della giornata ricca e proficua, tra vino, olio e storia del popolo della terra dei Pentri, tra i Comuni di Monteroduni e Venafro, raccontata in quest’articolo (prima parte), e dopo un ricco pranzo, a base di pietanze locali, presso un agriturismo, ci si è spostati in un altro angolo di Molise che racconta e trasuda di storia, nei pressi di Castel San Vincenzo, a qualche chilometro dalle sorgenti del fiume Volturno. In quest’angolo di Molise, ai piedi delle Mainarde, dove si possono ammirare gioielli come il Castello Longobardo di Cerro al Volturno, o il Castello Battiloro di Rocchetta al Volturno, o ancora scendendo verso Venafro, la Scapoli famosa in tutto il mondo perché patria della Zampogna, si staglia la Basilica di San Vincenzo al Volturno, costruita nei pressi dell’antico Monastero benedettino Alto-Medioevale che rappresenta una delle opere di archeologia più importanti e imponenti della Regione.

Alessandra Capocefalo durante la visita guidata
La sua fondazione risalirebbe agli inizi dell’VIII secolo, per mano di tre nobili beneventani (Paldo, Taso e Tato), come luogo di contemplazione, mentre alla fine del secolo, Carlo Magno, lo pose sotto la sua diretta protezione con un privilegio di esenzioni fiscali e giudiziarie, per la sua importanza, da un punto di vista geopolitico, di posizione d’avamposto. Con la preziosa guida dell’archeologa Alessandra Capocefalo, i presenti hanno fatto un tour all’interno della struttura attraverso le parti più rappresentative, come la chiesa sud, dedicata alla Vergine, o quella nord detta di Epifanio con la relativa cripta, la sala dei profeti, il refettorio o la cappella di Santa Restituta, ricostruendo anche quelle che erano le scene di vita quotidiana dei benedettini, circa 350 ospitati all’interno della struttura, che poteva contare di ben dieci chiese e tanti possedimenti terrieri nell’Italia centro-meridionale.


Tombe rinvenute all'interno dell'immensa struttura del monastero

Spostandosi dall’Abbazia di San Vincenzo al Volturno, lungo la statale che porta a Roccaraso, si giunge, ai margini del Parco Nazionale d’Abruzzo e dell’alto bacino del Volturno, a Montenero Val Cocchiara, ultimo comune della Provincia d’Isernia, vecchio feudo dell’Abbazia di San Vincenzo. Quasi nascosta, nel territorio del comune, c’è immensa estensione pianeggiante, di circa 900 ettari, circondata da boschi e sottobosco, che la delimitano come una sorta di “anfiteatro naturale”, nota come Pantano della Zittola, dall'omonimo torrente che la attraversa. In realtà, tutta l’area, rappresenta una delle paludi più importanti dell’Italia centro-meridionale, difatti è un sito d’interesse comunitario (SIC), oggetto di numerosi studi, luogo di sosta di uccelli migratori come la Cicogna, l’Airone, il Gufo Reale e il Falco. La valle è caratterizzata da uno spesso strato di torba, accumulatasi nel corso della storia, che funge da spugna in inverno assorbendone l’acqua - il pantano in inverno si presenta come un enorme lago naturale - facendola poi defluire in estate. L’interesse delle torbiere riguarda l’enorme serbatoio di biodiversità, floristica (rilevate circa 300 specie botaniche, molte rarissime o presenti solo nelle zone alpine, a rischio estinzione) e faunistica, e proprio in questo habitat, grazie anche alla tenacia degli abitanti locali, in questi luoghi destinati alla produzione di foraggio e al pascolo, è sopravvissuta una razza autoctona equina, il cavallo Pentro, originario proprio del Samnium Pentrum, da cui il nome, unica razza in Italia che vive allo stato brado.

Veduta del Pantano della Zittola


Il cavallo Pentro, risultato di secoli di adattamento all’ambiente ostile della valle, situata a 900 metri di altitudine con inverni molto rigidi, è stato a rischio estinzione, anche perché preda di orsi e lupi del vicino parco, come ci hanno spiegato Emilio Pietrolà ed Elisabetta D’Ercole, corsisti della Scuola del gusto, ma anche impegnati in passato, in diversa misura, proprio nello studio e nella tutela di questa specie autoctona con l’Università del Molise. Tra i pochi capi rimasti, i ricercatori sono stati in grado di individuare, attraverso un capillare studio, il tipo omogeneo pentro, vista una certa eterogeneità all’interno della specie, con lo scopo di tutelarne la sopravvivenza, trasformandolo da produttore di carne, attraverso la scelta dei riproduttori, in un cavallo per il turismo equestre o equitazione di base, per portare fuori dai confini regionali il Molise, anche attraverso un piccolo sostegno che nel 2005 fu stabilito con una legge regionale. Una delle iniziative promosse per la sua tutela, tra le altre, è stata l’istituzione di un rodeo, che si svolge nella valle nel periodo di agosto.

Il cavallo Pentro

Dopo una lunga e ricca giornata, alla scoperta delle radici della terra pentra, attraverso la storia, l’arte, l’archeologia, le produzioni agroalimentari e la straordinaria biodiversità, si chiude il secondo “Itinerario del gusto” e il secondo anno del progetto “Scuola del gusto”, che ha portato i corsisti a confrontarsi con le problematiche riguardanti la filiera dell’olio extravergine d’oliva. Dopo la pausa estiva cominceremo a lavorare su un nuovo filone di studio che non mancherà di novità e nuovi sviluppi, sempre legati a una filiera produttiva e al legame con il territorio. 

Scuola del gusto
scuoladelgustolarino@gmail.com


martedì 1 luglio 2014

I VINI MOLISANI PROTAGONISTI AL DOUJA D'OR

Sono 513 i vini italiani che quest’anno possono fregiarsi del “Premio Douja d’Or” bandito dall’Azienda speciale della Camera di Commercio di Asti, sotto l’egida del Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Tra le eccellenze spiccano ben 43 Oscar che si aggiudicano la Douja d’Or, la caraffa dorata simbolo del concorso enologico nazionale. Le cantine premiate sono 270 e coprono l’intero panorama vinicolo italiano, dall’Alto Adige alla Sicilia. I risultati della gara enologica, che si conferma uno degli appuntamenti di maggior prestigio a livello nazionale, sono il risultato del lavoro dell’Organizzazione nazionale assaggiatori vino (Onav), cui è affidata la rigida selezione dei campioni. Il Molise, come lo scorso anno, ha confermato un trittico di premiati, ancora una volta le Cantine Borgo di Colloredo con il Gironia rosso 2007 (uvaggio di Montepulciano e Aglianico), mentre una piacevole conferma è venuta dal giovane produttore di Ururi, Pasquale Salvatore, che mette in mostra un duplice riconoscimento, a conferma dell'ottimo lavoro svolto, con un Molise Rosso 2010 Biberius (Montepulciano in purezza) e la Falanghina 2012 Nysias (in purezza). Di questi solo 513 (53%) hanno superato la soglia minima per ottenere la medaglia della Douja d’Or, ovvero 85 punti su 100. Nell’ultimo giro di assaggi, la super commissione di esperti ha assegnato l’Oscar (da 90 a 100 punti) a 43 vini, tra cui il Gironia Rosso 2007 dei fratelli Di Giulio. Un ottimo risultato, per una piccola regione, che mette in mostra le potenzialità di un territorio vocato per ottenere, lavorando nella maniera giusta, come già dimostrato in altri concorsi enologici, dei grandi vini. Il Molise non è solo Tintilia.

Etichette dei vini premiati


Sebastiano Di Maria
molisewineblog@gmail.com


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